Il segreto di Chanel n.° 5

Chanel 5

Le preferenze sono, specialmente parlando di profumi, assolutamente personali. Ma quando si tratta di Chanel sembra che un gran numero di donne sia improvvisamente d’accordo sul fascino di certe note sofisticate che da decenni seducono chi le indossa e chi le avverte su altrui colli. Parliamo naturalmente del celebre n.° 5. Ma qual è il segreto di tanto successo? Fashion Tribes ha provato a spiegarlo e ha riunito in cinque punti essenziali le ragioni di tanto consenso sempreverde.

Il primo e meno noto segreto riguarda l’ideazione del profumo e del suo nome: Coco si trovava a Montecarlo con il Granduca Dimitri di Russia e durante una serata tra amici le venne l’idea di lanciare un profumo. Qualcuno pensa che il nome, il numero 5, sia legato al numero fortunato della stessa Coco e al suo segno zodiacale, il Leone. Altri dicono che si trattasse semplicemente del quinto campione proposto dal profumiere e approvato da M.lle.

Ma la storia del profumo non spiegherebbe il suo successo da sola se non ci fosse una robusta idea olfattiva a rendere la fragranza una vera innovazione per quei tempi e un grande classico per i nostri. Il maestro profumiere, Ernest Beaux, presentato a Coco dallo stesso Granduca che l’accompagnava nel Sud della Francia, utilizzò ben 80 ingredienti e creò un profumo femminile ma nuovo, al tempo stesso familiare ed esotico. Un profumo composto e per stessa ammissione dei creatori artificiale. Impensabile, per quei tempi.

Gli ingredienti, quindi, il punto di forza del profumo: rosa centifoglia, ylang ylang, gelsomino di Grasse, aldeidi. Fiori, fiori e ancora fiori, lavorati freschi e a mano. Dal 1986 Polge rinnovò il primo bouquet e vi aggiunse un tocco più vanigliato. C’è infatti chi parla di due ere del numero 5 (non a torto). In ogni caso la formula è segreta e custodita in cassaforte.

Il packaging non è da meno: la bottiglia di cristallo è sigillata a mano e ciò rende il momento dell’apertura un rito prezioso e unico, assolutamente personale come il profumo che si porta. La forma del flacone è invece classica e minimale e ha subito ben pochi rimaneggiamenti dalla sua prima uscita. Persino Andy Wahrol le ha dedicato una serie di serigrafie.

Infine, ma non da meno nell’era della comunicazione, il marketing del profumo si è sempre avvalso di testimonial d’eccezione e di un’immagine ricca di allure ed eleganza, che hanno incrementato la giusta fama della fragranza. Primissima testimonial la stessa M.lle Coco.